sabato 20 novembre 2010

Provate voi a stare al mio posto

Prima di iniziare questo tipico Sabato di solitudine, lavoro e pulizie, volevo scrivere due parole.
Non so neanche io cosa voglio dirvi (eh si, finalmente ho l'onore di poter parlare ad altre persone, finalmente c'è qualche povero sventurato che è rimasto impigliato con la giacca alla V del titolo dele Blog), ma ve lo voglio dire.
Cosa? In fondo niente.
Voglio dirvi che ci sono, che sono sempre qui. Che lotto tra i mille dubbi di una vita, che tre anni fa erano solo gocce d'umidità che salivano dalla terra bagnata, ora sono veri e propri banchi di nebbia.
Cosa mi succede chiederete voi. Una cosa tanto normale in questo Paese vi rispondo io. Ma che finora non mi aveva mai sfiorato l'esistenza.
La società per cui lavoro, se entro Dicembre non saprà i risultati di una gara d'appalto, metterà venticinque di noi in Cassa Integrazione.
Bè, direte voi, stipendio pagato all'ottanta per cento e possibilità di starsene a casa e magari impegnare il tempo a scrivere questa dannata storia che mi perseguita la mente, ed ho anche il coraggio di lamentarmi?!
Eh no, io non sono tra i venticinque.
Ancora meglio, mi rispondereste voi.
Eh no, io sono un tassello removibile a piacimento.
Tra meno di due mesi mi scade il contratto dopo ben quattro e sottolineo quattro anni di servizio.
Per cui, se dovesse anche soltanto entrare in Cassa Integrazione, la società per cui lavoro ha il dovere di non riassumere (e mi sembra anche giusto) nessuno, neanche chi aveva già avuto rapporti lavorativi con la stessa.
Siamo stati freddamente svegliati da tre sigle sindacali che non hanno fatto quasi nulla per tutelarci, anzi, hanno (come al solito) fatto il gioco dell'azienda. E siamo stati freddamente svegliati dalla nostra stupidità. Che ci ha fatto decidere di ricorrere ai sindacati solo all'ultimo minuto e non sin dall'inizio.

Siamo arrivati, Gennaio 2011 è alle porte, la data tanto temuta ed attesa.
Zero certezze, tanta preoccupazione che però non mi distoglie dal mio lavoro. Ogni giorno alle 7 e 50 entro in quell'ufficio e ci sono giorni che ne esco alle 21 di sera.
Sono stanca, ho 14 giorni di ferie arretrate, 50 ore di banca ore accumulata da centinaia di giorni passati a lavorare di più, passati in macchina in giro per il Sud Italia.
Mai come in questi giorni sono così poco sicura di tutto.
Ormai è da un pò che cerco di immaginare la mia vita senza il mio lavoro.
E tremo all'idea..

Mi piace, mi piace quello che sto facendo, mi piace il rispetto e la fiducia che mi sto costruendo verso i miei superiori. Mi piace quando c'è qualche problema e chiamano me, mi piace sentirmi indispensabile, tornare a casa, aprire il Macbook e lavoricchiare per salvare situazioni disastrose.
Mi piace sentirmi tirata in ballo su decisioni importanti, essere la responsabile di questo e di quello... e di quell'altro ancora... e si, anche di questo e questo e quest'altro.
Forse un pò troppo. Ma mi piace.

E forse tutto finirà tra due mesi...

Mi dicono di stare tranquilla, mi dicono "Ma possono non riassumerti?"
Si.
Provate voi a stare al mio posto.

3 commenti:

Vincenzo ha detto...

Capisco perfettamente la tua situazione,i tuoi dubbi..ci sono passato anch'io ed il non avere una certezza o una sicurezza del domani mi faceva impazzire!
Purtroppo tutti noi abbiamo bisogno di dare uno scopo alla nostra vita,se così non fosse la nostra esistenza sarebbe priva di significato,ma prova per un attimo a pensare alle tue potenzialità,nel peggiore dei casi avresti del tempo a disposizione per focalizzare nuovi obbiettivi e dopo un'esperienza del genere avresti sicuramente molte più possibilità di assunzione con altre aziende...In ogni caso direi che adesso è inutile fasciarsi la testa ancor prima di rompersela...Pensa positivo!

Stefania ha detto...

E' vero, ce l'ho come vizio quello di fasciarmi la testa prima di cadere.
Aspetterò paziente e quel che sarà sarà!!!

Vincenzo ha detto...

Questo è lo spirito giusto..XD!

ps:Davvero molto carina la nuova veste grafica! :-)

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