lunedì 4 aprile 2011

Ma c'è sempre tempo per cancellarsi e riscriversi

Da quando è iniziato, questo duemilaundici si era prospettato un anno di cambiamenti. In fondo sto cambiando davvero. Io. 
Ho capito un mucchio di cose, ciò che si può cambiare si cambia, quello che non si riesce a cambiare, resta così. Ci si convive. 
Ho appena modificato un difetto di me che mi rendeva insicura. Ho temuto che ciò non cambiasse nulla della mia vita, ed invece.
Ho trovato qualcosa di cui parlare. Di cui scrivere. L'ho trovato giusto ora. Avevo bisogno di un pretesto, di una storia. E quale migliore storia della vita stessa? La propria, cioè la mia. 
Nero su bianco, tangibilmente vera. Come tutti i sogni che ho fatto e ho frantumato. Ora dovrò sforzarmi solo di celarmi e nascondermi dietro mille lettere. 
Ritoccare. Poteva mai essere questa la soluzione, la panacea dei miei numerosi mali? Avere la forza di alzare lo sguardo e guardare dritto negli occhi il male che mi è stato fatto finora. Poter sorridere e dire "Ora si che sto bene". 
Sto bene con me, sto bene con tutti. 
Sorrido. E so che non è una smorfia, il sorriso di un'aquila.
Sorrido. E vedo me come mi sono sempre immaginata. 
Sorrido. E cerco tra le vetrine il mio riflesso. E cerco l'approvazione della gente. E cerco il mio tempo perduto a nascondermi.
C'è tanto ancora da fare. Ho fatto il passo più difficile. Ora seguiranno quelli più piccoli, ma non per questo i meno stancanti. 
Ritornerò com'ero. Ma ci ritornerò diversa, con una forza in più. 
Ritornerò com'ero. Ma diventerò una persona nuova. 
Sono come uno dei protagonisti delle mie storie, mi cancello e mi riscrivo. Stavolta per davvero.
Quando capisci di aver sbagliato una cosa, ti rendi conto di aver sbagliato più di una volta, più di una cosa.


Ma c'è sempre tempo per cancellarsi e riscriversi. 
Forse è per questo che io devo scrivere, perchè ho sbagliato.. e forse ancora sbaglio così tante volte che ho imparato a rileggere sempre più, a sbagliare sempre meno.