martedì 31 agosto 2010

Senza Voce

"Non so come sia riuscito ad arrivare fino a qui ma credimi, e sicuramente lo saprai meglio di me, non sei tu a decidere il posto del tuo disegno, nel mio caso della mia fotografia, ma è l'ispirazione a chiamarci. E questa sera, forse la prima sera in tutta la mia vita, sono riuscito a risponderle con la mia voce. Non usando quella emessa dalla bocca, ma usando quella del cuore. Le ho risposto e sono venuto qui. Non sapevo cosa trovare. Non sapevo cosa cercare. Per caso ho alzato lo sguardo verso il cielo, volevo riuscire a fotografare qualcosa di veramente bello, cercavo lì in alto. E ho visto una stella. Una stella triste, una stella quasi spenta. Una stella immersa nei suoi pensieri, intenta a metterli su carta. E ho pensato “Si, è lei che voglio immortalare”. E con il flash, ecco che ti ho ridato luce. Ti ho ridato il sorriso. A te, che sei ciò che non sono io. Ed a me, che sono ciò che non sei tu. Un disegno che completa una fotografia, una fotografia che perfeziona un disegno. Un'istantanea, un ritratto, un pezzo di carta, un pezzo di pellicola, un pezzo di vita destinato ad invecchiare, ad ingiallirsi, a sbiadire, ma a restare lì. Per sempre. In silenzio. Senza voce."

Ho voluto chiamare questo Blog come il mio primo testo ufficiale che ha anche ufficialmente vinto un concorso. Il premio Freccia di Cupido I edizione promosso dalla Hermes Accademy. 
Sono una scrittrice dilettante, nella mia vita ho partecipato a due concorsi, uno perso e uno vinto. 
Ho 23 anni, vivo a Taranto, una città che offre poco e niente. Una città da cui vorrei evadere ma che mi tiene incatenata per i mille ricordi, le poche amicizie e la famiglia.
Mi chiamo Stefania. Per gli amici Stef. O Ste. Potete pure chiamarmi Esse.
Finora ho fatto tre viaggi che reputo importanti, tutti e tre con la stessa persona.
Maggio del 2009 sono stata per la prima volta a Firenze. Bellissima città! 
Agosto del 2009 sono stata a New York. Inutile commentare. Vorrei viverci!!!
Agosto del 2010 sono stata a Parigi. Il ricordo è ancora vivo, me ne sono innamorata. Peccato aver avuto pochi giorni per visitarla. 
Convivo, eh si. Da luglio 2009. Ormai più di un anno. Sembra passato contemporaneamente poco e tanto tempo. Un passo che ripeterei ancora mille volte. Non me ne pento, anche se molti hanno remato contro di me e molti altri mi guardano con compassione. 
Io che ho 23 anni ho fatto esperienze che LORO a 33 anni non hanno fatto. 
Lavoro, ovviamente. Di studiare non se n'è parlato. Odiavo la scuola. Ma se potessi tornare indietro e prenderla con la stessa maturità di ora, forse a quest'ora starei da un'altra parte. E' per questo che evito di chiedermi "cosa sarebbe successo se.." perchè so già che forse certi passi alla fine non li avrei fatto. Se fossi andata all'università avrei conosciuto gente diversa.. E forse ora non starei a scrivervi dalla cucina di casa mia.
Abito in una casa del centro, palazzina vecchia, quarto piano senza ascensore. Una gran fatica credetemi.
A volte, quando mi ritrovo carica di buste della spesa a salire quelle dannate scale, mi ritrovo a dannare tutto ciò che ho fatto, mi ritrovo a pensare che forse a quest'ora starei tranquilla a farmi una doccia a casa dei miei. Ma mi basta aprire la porta di casa per cancellare ogni cosa. 
<Meeeow>
I miei due cucciolotti di gatto. Inconsapevolemente loro mi danno una forza inaudita. Mi fanno ridere quando vorrei piangere e quando piango mi leccano le lacrime. Il più grande ha 1 anno, si chiama Harp. Come la birra!!! Il più piccolo ha 10 mesi, si chiama Stewie. Come il bambino dei Griffin! 
E poi c'è lui.. 
Il fotografo del piccolo pezzo del mio racconto. Lui che mi ha spronato a scrivere, lui che c'era quando ho perso il primo concorso, lui che ha ascoltato il mio sfogo quando ho perso. Lui che mi ha convinto a non mollare, lui che mi ha fatto vincere il primo concorso. 
Lui, che spesso e volentieri mi fa arrabbiare, lui che a volte sembra assente, lui che "A VOLTE" mette altro davanti a me, lui che a volte mi fa piangere. 
Lui, che ha la forza di perdonare i miei errori, le parole di troppo, le reazioni troppo istintive. 
Lui che mi cura quando sto male, che non riesce ad esprimere quello che vorrebbe, lui che ama la musica "romantica" ma poi " fa tutto il contrario". 
Lui che ho amato, ma mai quanto lo amo oggi. E mai quanto lo amerò domani. Lui che mi ha promesso di sposarmi. Lui che mi ha regalato l'anello. Lui che mi ha regalato un sogno. Lui che mi ha regalato un pezzo di vita, la sua, per unirla alla mia e completare il puzzle. 
Lui ha 5 anni più di me, anche se ne dimostra di meno. E' pazzo lui. Lavora tanto lui. Tanto che non riusciamo neanche a vederci per più di un paio d'ore al giorno. 
Lui è il mio lui. E lo amo. 
Punto.





1 commenti:

darky1981 ha detto...

Beh il primo commento non può che toccare a "moi", mon amour :)

Je t'aime (e non è vero che metto le cose davanti a te) :D

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